DITTERI MOSCA
La mosca fa parte dei Ditteri che comprendono gruppi con apparato boccale pungente-succhiante , come nei Culicidi (zanzare), pungente-succhiante-lambente, come nei Tabanidi (tafano), oppure lambente-succhiante, nel caso dei Mucidi (mosche). L’alimentazione dei ditteri (mosche e zanzare) è molto varia, alcuni si nutrono di nettare, altri predano insetti. Il regime alimentare può variare in base al sesso; i maschi succhiano il nettare, mentre le femmine sono ematofaghe (zanzare, tafani). Alcuni dimostrano di gradire resti di animali e vegetali in via di decomposizione. Le mosche sono circa 17 milioni per ogni persona al Mondo questo ci fa comprendere perché sono ovunque. Nel corso della loro vita depongono fino a 500 uova e schiudono dopo circa 24 ore e fino a 4 settimane per svilupparsi completamente. Abbandonata la fase di pupa l’adulto dopo circa 16 ore è sessualmente attivo e avrà fino a 4 settimane di vita. Tra le mosche più frequenti ricordiamo:
Mosca cavallina o delle stalle Stomoxys calcitrans
può pungere in maniera dolorosa qualunque mammifero e pungono di giorno sia il maschio che la femmina.
Moscerino della frutta o dell’aceto Drosophila melanogaster le femmine possono deporre fino a 600 uova che schiudono dopo 24 ore poi le larve crescono per 5 giorni e dopo si impupano per altri 5 giorni. Il ciclo dura qualche settimana. Si trovano attorno a frutta e resti di fermentazione in ristoranti, bar fabbriche di birra.
Mosca degli scarichi Psychodidae anche detta mosca falena.
Flebotomi o pappataci Phlebotomus papatasi
la loro puntura può trasmettere la Leishmaniosi che è una grave malattia infettiva del cane, potenzialmente trasmissibile all’uomo, causata dal protozoo Leishmania infantum.
Callifora Calliphora vomitoria mosca blu in genere con occhi rossi intorno a feci e cadaveri.
Musca domestica LinnaeusMosca
Ordine: Diptera | Famiglia Muscidae
Descrizione morfologica
Adulto
Misura 5-7 mm di lunghezza, presenta un capo ben distinto dal torace, con due occhi composti molto sviluppati, antenne corte e apparato boccale lambente succhiante con “proboscide” che viene tenuta ripiegata sotto al capo quanto l’insetto non è in attività. Eccellente volatore, presenta il solo paio di ali anteriori, membranose, mentre il secondo paio è trasformato in bilancieri, caratteristica tipica dei Ditteri. Ha il corpo peloso, di colore grigiastro con il torace che presenta quattro bande nere strette mentre l’addome porta una linea mediana scura e macchie scure sui lati. La parte inferiore dell’addome è di colore giallastro.
Uovo
Di colore bianco, molto piccolo (poco più di 1 mm di lunghezza), ha forma ovale allungata.
Larva
La larva di mosca domestica è di colore chiaro, lunga 7-12 mm a maturità, presenta una forma particolare con l’estremità caudale più grossa, mentre all’altra estremità si trova l’apparato boccale caratterizzato da due uncini di colore scuro piuttosto ben visibili nelle larve mature. L’estremità dove è presente il capo è molto piccola così da far assumere alla larve un aspetto triangolare.
Pupa
La pupa di mosca domestica è racchiusa in un astuccio chiamato pupario, ovale, di colore bruno-rossastro lungo circa 8 mm.
Biologia e comportamento
Le femmine dopo l’accoppiamento depongono fino a 1000 uova in piccoli gruppetti in materiale sufficientemente umido. Le larve appena nate si affossano per qualche cm nella massa umida di materia organica in decomposizione; il letame rappresenta il mezzo migliore per il loro sviluppo.
L’ottimo di temperatura per lo sviluppo delle larve è di 35-38 °C, a queste condizioni il ciclo si completa in soli 13 giorni. Le larve mature migrano verso un posto più asciutto per impuparsi.
Gli adulti, eccellenti volatori, sono attivi nelle ore diurne, sono attratti dalla luce, e sono in grado di posarsi su qualsiasi superficie, sia ruvida sia liscia, grazie a due strutture presenti alle estremità delle zampe. Queste possono essere utilizzate alternativamente a seconda del supporto: se liscio la mosca utilizza una specie di ventosa per ottenere aderenza, se ruvido solleva la ventosa, inutile, e utilizza le unghie.
Ambienti frequentati
Abitazioni, ostelli, ospedali, ristoranti, bar, mense, locali di lavorazione, caseifici, allevamenti zootecnici, agriturismi, maneggi, discariche, impianti di compostaggio, campeggi, giardini, parchi, ….
Materiali attaccati
Le larve si sviluppano in materiale organico in decomposizione sia esso animale o vegetale, il letame in fermentazione è il substrato preferito, cumuli di vegetali in decomposizione non vengono disdegnati. La specie è in grado di svilupparsi anche su escrementi umani.
Note
Le larve rivestono importanza nella degradazione della sostanza organica e possono essere allevate in condizioni controllare per l’alimentazione animale, dei polli per esempio.
Danni
I danni provocati dalle infestazioni di mosca domestica riguardano l’aspetto igienico-sanitario: l’adulto, infatti, tramite i suoi peli, apparato boccale, saliva ed escrementi è in grado di trasmettere parecchi agenti patogeni quali protozoi, elminti, batteri e virus. Inoltre il continuo svolazzare e posarsi sulle persone e animali rende gli ambienti invivibili, in quanto, a parte il rischio igienico-sanitario, è fonte di notevole stress. (https://www.copyrpco.it/infestanti/143923424460984/musca-domestica-linnaeus-mosca/)
Moscerino dei piccoli frutti Drosophila suzukii
Il moscerino dei piccoli frutti, Drosophila suzukii, è un parassita polifago, che attacca tutte le specie frutticole e viticole. Dalla sua zona d’origine iniziale il Sud-est dell’Asia, il parassita è stato, solo alcuni anni fa, importato in Nordamerica, dove si è diffuso rapidamente ed ha già causato danni considerevoli. In Europa è stato riscontrato per la prima volta nel 2009 (Trentino) e in Spagna, In Alto Adige è stato osservato per la prima volta nel 2010.
Piante ospiti
La Drosophila suzukii ha un’ampia cerchia di piante ospiti, che si potrebbe ancora estendere a causa della sua rapida capacità di adattamento in ogni condizione. Infesta frutta con buccia sottile di piante coltivate e spontanee. Danni economici sono sinora noti sulle drupacee (ciliegio dolce, pesco, susino, albicocco), sui frutti a bacca (mirtillo, lampone, mora, fragola), ma anche kiwi, cachi, fichi e sull’uva. Inoltre è stata riscontrata un’infestazione su mele già danneggiate.
Biologia
Gli insetti adulti hanno una lunghezza di 2-3 mm, hanno occhi rossi e un disegno corporeo giallo marroncino. Le femmine assomigliano ampiamente alle Drosofile locali, i maschi sono facilmente riconoscibili, perché hanno una macchia scura sulle ali. Fig. 2: Drosophila ´suzukii su lampone Mentre la maggior parte delle Drosofile non sono parassiti, perché infestano solo frutta troppo matura già caduta, le femmine della Drosophila suzukii possono penetrare con il loro grande ovodepositore dentato la buccia dei frutti in maturazione e deporre le proprie uova. In media sono deposte 2-3 uova. Una femmina può deporre complessivamente circa 400 uova. Già dopo un giorno sgusciano le larve (bachi) ed iniziano a nutrirsi all’interno dei frutti. L’impupamento può verificarsi nel frutto o nel terreno. Entro 8-14 giorni è possibile il completamento di una generazione. Con condizioni climatiche favorevoli possono comparire oltre 10 generazioni all’anno. Lo svernamento avviene come mosca adulta in luoghi protetti. Dalla Drosophila suzukii è preferito un clima temperato, ma i moscerini sono già attivi con temperature superiori ai 10 °C, per cui anche in Alto Adige si deve far conto su un insediamento durevole e con alti tassi di riproduzione.
Danno
Esternamente sui frutti sono riconoscibili punture e chiazze infossate. Successivamente si hanno marcescenze fungine o batteriche. Si riportano perdite di produzione fino all’80%, talvolta perfino perdite totali del raccolto.
Propagazione e diffusione
Su grandi distanze la propagazione avviene attraverso la frutta infestata. Già pochi esemplari sono sufficienti, entro pochissimo tempo e con condizioni climatiche favorevoli a determinare elevate densità di popolazione. Regioni frutticole confinanti possono perciò venir colonizzate dopo l’avvenuto insediamento attraverso la diffusione naturale.
Prevenzione e lotta
Frutti caduti sono utilizzati come fonte di cibo e permette il pieno sviluppo delle uova e delle larve, e quindi la propagazione di massa del parassita. Si raccomanda pertanto di raccogliere tutti i frutti e di allontanarli dal campo. Come contro le mosche da frutto è possibile l’impiego di insetticidi contro la Drosophila suzukii. Prove preliminari condotte nelle zone di infestazione degli USA sembrano indicare una buona efficacia per preparati a base di esteri fosforici, Spinosad e piretroidi. Tuttavia la relativamente breve durata dell’efficacia degli insetticidi è problematica. Dato che l’insetto può compiere fino a 10-13 generazioni all’anno, sono necessari ripetuti trattamenti. La conseguenza non è solo la comparsa di resistenza, ma soprattutto il rispetto del tempo di carenza anzi la problematica dei residui antiparassitari rappresenta un problema serio per la lotta chimica. Inoltre attualmente non sono disponibili fitofarmaci registrati per il controllo del parassita. (https://www.provincia.bz.it/agricoltura-foreste/agricoltura/frutti-viticoltura/moscerino-dei-piccoli-frutti-Drosophila-suzukii.asp)
Psycoda alternata SayPsicodide
Ordine: Diptera | Famiglia Psychodidae
Descrizione morfologica
Adulto
Si tratta di insetti abbastanza piccoli, lunghi 2-4 mm , di colore bruno-grigiastro, con il corpo e le ali ricoperti da peluria, apparato boccale succhiante, incapace di pungere. Le antenne sono piuttosto lunghe. Le ali sono di forma ovale con l’estremità appuntita e presentano le nervature quasi parallele e portate longitudinalmente.
Sulla loro biologia e morfologia si conosce abbastanza poco.
Uovo
Le uova sono allungate e leggermente a punta alle due estremità. Misurano circa 1 mm di lunghezza.
Larva
Le larve mature sono di forma sub-cilindrica, lunghe poco meno di 1 cm, di colore chiaro.
Pupa
Misura circa mezzo cm, è di colore scuro con l’estremità caudale appuntita.
Biologia e comportamento
Gli adulti sono attivi di notte, durante il giorno restano appoggiati alle pareti, entrano nei locali perché attratti dalla luce, volano poco. Le femmine depongono 20-100 uova in luoghi umidi dove sia presente materia organica in decomposizione. A temperature estive, le uova schiudono in 2 giorni. Lo stadio di pupa è molto rapido: dura un paio di giorni e l’intero ciclo si completa in circa 27 giorni.
Gli adulti frequentano luoghi umidi, ombrosi e sono spesso abbondanti nelle vicinanze di impianti di filtraggio delle acque reflue, dove le larve svolgono un interessante ruolo di degradatori della sostanza organica. Sono in grado anche di nutrirsi a spese di piccolissimi animali.
Ambienti frequentati
Abitazioni, alberghi, ostelli, agriturismi, locali di lavorazione particolarmente umidi, locali docce, piscine.
Materiali attaccati
Sostanza organica in decomposizione e piccolissimi animali.
Note
Ricercatori egiziani hanno messo in evidenza l’attività predatoria della larve verso le uova di una lumaca che ospita l’agente responsabile delle schistosomiasi, malattie tropicali al secondo posto di importanza nel mondo dopo la malaria.
Immagine Principale
Danni
La specie non effettua danni diretti, è indice di inquinamento ambientale e di scarsa manutenzione, vivendo le larve all’interno di sifoni, di scarichi, e di tutte quelle parti in cui si ferma un po’ d’acqua e dove le larve trovano sostanze organiche di cui nutrirsi. Quando la presenza degli adulti diventa numerosa genera un fastidio nelle persone che frequentano gli ambienti infestati. (https://www.copyrpco.it/)
Sarcophaga carnaria Linnaeus moscone grigio della carne
Ordine: Diptera | Famiglia Sarcophagidae
Descrizione morfologica
Adulto
Gli adulti hanno dimensioni che variano da 7 a 10 mm, il loro corpo, piuttosto tozzo, è ricoperto da peli e setole, parecchie lunghe ed evidenti, è di colore grigio scuro con striature nerastre sul torace.
Il capo è ben evidente e presenta gli occhi composti molto sviluppati di colore rossiccio, che coprono gran parte delle porzioni laterali del capo stesso, le antenne sono molto corte e poco visibili, il protorace è molto sviluppato e ha una forma subovale, è presente un solo paio di ali (essendo Ditteri) e il secondo è trasformato in bilancieri (particolari strutture che hanno lo scopo di stabilizzare il volo).
Le zampe sono lunghe e ricoperte di peli e setole ben evidenti, all’estremità sono presenti 2 robuste unghie ricurve e 2 cuscinetti plantari (pulvilli) che permettono all’insetto di camminare su superfici lisce, anche verticali, e sui soffitti.
Uovo
La specie depone direttamente le larve che schiudono dalle uova all’interno del corpo della madre.
Larva
La larva, detta bigattino, è di colore biancastro ed è lunga 0.8-1.4 millimetri.
Non presenta zampe, ha l’estremità anteriore molto sottile, dove si trova il capo molto piccolo, l’apparato boccale è dotato di uncini grazie ai quali si nutre, l’estremità posteriore è della stessa grandezza dei segmenti centrali del corpo.
Gli uncini fanno parte di un complesso chiamato “scheletro cefalo-faringeo” piuttosto visibile perché di colore marrone scuro-nerastro.
Pupa
La larva matura si impupa in un astuccio chiamato pupario, di forma ovale, di colore bruno-rossastro.
Biologia e comportamento
Dopo l’accoppiamento le femmine non depongono le uova poiché hanno la particolarità di essere ovovivipare, vale a dire che depongono direttamente le larve (queste schiudono dalle uova quando ancora sono nel corpo della madre).
Le larve vengono deposte sulla carne, pesce, cadaveri e carcasse animali, escrementi e altro materiale di origine animale preferibilmente in decomposizione. Si cibano anche a spese dei lombrichi. Sono molto voraci.
Il ciclo di sviluppo può essere molto rapido (10-15 gg) in condizioni favorevoli come la disponibilità di cibo, l’alta temperatura e l’umidità e la porosità del substrato. Le larve mature abbandonano il substrato su cui si sono cibate per cercare un luogo adatto all’impupamento, periodo che in condizioni ottimali dura circa 3 giorni.
Gli adulti sono favoriti da temperature elevate ed umidità bassa, mostrano un fototropismo positivo (sono attratti dalla luce). Gli adulti compaiono in primavera e sono in grado di dar vita a numerose generazioni durante tutta la stagione calda.
Ambienti frequentati
S. carnaria (insieme a S. haemorrhoidalis) ama entrare nelle abitazioni attratta dagli odori dei substrati su cui si nutrono le larve. Gli adulti sono attratti dagli allevamenti zootecnici, dalle discariche, concimaie ma anche dai mattatoi. Lo spargimento di letame e liquami (se non interrati in tempi brevi) possono attirare queste mosche.
Materiali attaccati
Alimenti di origine animale, soprattutto.
Note
Le larve di Sarcophaga carnaria sono molto usate nella pesca sportiva poiché sono piuttosto appetibili dai pesci e sono vendute a prezzi molto convenienti.
La specie riveste interesse in ambito forense nella determinazione dell’interavallo post mortem.
L’identificazione della specie non è facile date le molte specie affini con cui può essere confusa; solo l’osservazione delle armature genitali del maschio può permettere con certezza di determinare di quale specie si tratti.
Danni
Sarcophaga carnaria riveste interesse sanitario poiché le larve possono causare gravi enteriti in caso di ingestione accidentale dato che sono resistenti all’azione dei succhi gastrici. Le femmine possono deporre occasionalmente su piaghe e ferite aperte, comportandosi come vere e proprie mosche miasi gene sia sull’uomo sia sugli animali domestici e selvatici. Inoltre le larve attaccano molte derrate di origine animale rendendole inutilizzabili. (https://www.copyrpco.it/infestanti/154619597250134/sarcophaga-carnaria-linnaeus-moscone-grigio-della-carne-/)
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